(detto
il Magnanimo). Re di Aragona, di Sicilia, di
Sardegna e successivamente di Napoli con il nome di
A. I. Figlio di
Ferdinando I e di Eleonora di Castiglia, venne educato alla corte del re Enrico
III di Castiglia, del quale sposò la figlia Maria. Successe al padre nel
1416 e, dopo aver conquistato la Sardegna, tentò la conquista della
Corsica (1421). Nel frattempo tentò di riunificare la Sicilia e il Regno
di Napoli e a tal fine si fece adottare dalla regina Giovanna II nel 1421. Due
anni dopo però, caduto in disgrazia della stessa Giovanna, dovette
abbandonare Napoli e ritornare in Aragona. Qui si trovò ad affrontare
alcuni contrasti sorti tra Castigliani e Aragonesi per la successione al trono
di Castiglia. Ristabilita la pace, nel 1432 ritornò in Italia dove nel
1435, alla morte di Giovanna, avanzò le sue pretese al trono. Contro di
lui si schierarono le corti milanese e fiorentina oltre che il papa. Catturato
dopo la battaglia di Ponza,
A. riuscì però a trattare la
pace sperata con il duca di Milano Filippo Maria Visconti e in cambio della
rinuncia delle pretese sulla Toscana e sulla Corsica, ottenne la
possibilità di espandersi nel napoletano. L'accordo gli permise infatti
in breve di imporsi e conquistare nel 1442 l'Italia meridionale. Riconosciuto re
dal Papa nel 1443, rinunciò alla corona aragonese e intraprese una
politica di espansione nel Mediterraneo che lo costrinse a frequenti e
costosissime guerre, causa prima dell'eccessivo fiscalismo del suo Regno (Medina
del Campo 1396 - Napoli 1458).